Home » Scienza » Tempesta solare colpisce la Terra: spettacolo di aurore e rischio per i satelliti

Tempesta solare colpisce la Terra: spettacolo di aurore e rischio per i satelliti

Tempesta solare colpisce la Terra: spettacolo di aurore e rischio per i satelliti
Photo by manolofranco – Pixabay
Lettura: 3 minuti

Una rara “CME cannibale” ha investito il nostro pianeta, generando una tempesta geomagnetica severa: tra fenomeni spettacolari e potenziali disagi tecnologici, l’attività solare potrebbe continuare anche domani.

Tempesta solare colpisce la Terra: spettacolo di aurore e rischio per i satelliti
Photo by manolofranco – Pixabay

Nella giornata di oggi, mercoledì 12 novembre 2025, una potente tempesta geomagnetica sta interagendo con il campo magnetico terrestre, con effetti che potrebbero protrarsi anche nelle prossime ore. L’evento è stato innescato da una combinazione di espulsioni di massa coronale (CME) provenienti dal Sole: due o più ondate di plasma solare lanciate nei giorni scorsi hanno raggiunto la Terra quasi simultaneamente, amplificandone l’impatto.

La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha classificato l’evento come G4, ovvero “severo”, segnalando un’attività magnetica di forte intensità generata da eruzioni solari partite il 9 e 10 novembre dalla regione attiva AR 4274, una delle più instabili del momento. Per la giornata di domani, è attesa un’ulteriore tempesta di livello G3. Gli scienziati osservano un innalzamento dell’indice Kp – che misura la turbolenza geomagnetica – con valori che potrebbero superare quota 7.

Cosa significa “CME cannibale” e perché è così potente

Quando si parla di CME, si fa riferimento a enormi bolle di plasma e campi magnetici espulse dalla corona solare, capaci di viaggiare a oltre 3.000 chilometri al secondo. Ma in alcuni casi, come quello attuale, si verifica una dinamica ancora più complessa: una seconda CME, più veloce della precedente, la raggiunge e la ingloba. Questo fenomeno prende il nome di “CME cannibale”.

Il risultato è una nube magnetica più densa e turbolenta, in grado di scatenare tempeste geomagnetiche particolarmente intense una volta in contatto con il campo magnetico terrestre. Le particelle cariche interagiscono con l’atmosfera, generando reazioni a catena che coinvolgono infrastrutture tecnologiche e sistemi di comunicazione.

Tempesta solare colpisce la Terra: spettacolo di aurore e rischio per i satelliti
Photo by manolofranco – Pixabay

I possibili effetti sulla tecnologia e le infrastrutture

Quando una tempesta geomagnetica raggiunge i livelli G3 o G4, può innescare una serie di effetti collaterali significativi. Le correnti elettriche indotte possono provocare disturbi nei satelliti, con problemi di navigazione, comunicazione e orientamento. Le trasmissioni radio HF a lunga distanza rischiano interruzioni temporanee, mentre i segnali GPS possono deviare o bloccarsi anche per alcuni minuti.

Anche se eventi di questo tipo raramente compromettono le reti elettriche, in casi estremi potrebbero verificarsi malfunzionamenti in alcune infrastrutture, soprattutto alle latitudini più elevate. Gli esperti monitorano costantemente l’evoluzione della situazione per valutare eventuali contromisure da adottare.

Aurore visibili anche in Italia: lo spettacolo prosegue

Non solo rischi tecnologici: queste tempeste offrono anche spettacoli celesti mozzafiato. L’aurora boreale, spinta dalle particelle solari, ha illuminato il cielo di molte zone del pianeta, raggiungendo aree insolitamente meridionali come il nord della California e persino l’Alabama. In Italia, nella notte appena trascorsa, l’evento è stato osservato con stupore dalle Alpi fino alla Sardegna, con scie luminose nei toni del fucsia, rosa e viola, condivise rapidamente sui social.

Anche questa sera lo show potrebbe replicarsi: tra le 21:00 e l’1:00, chi si trova in zone buie, lontano dall’inquinamento luminoso, potrebbe avere l’opportunità di ammirare l’aurora. Sebbene la visibilità non sia garantita ovunque, le probabilità restano elevate in molte aree del Paese. Il tutto avviene nel contesto del massimo solare, il punto di picco del ciclo solare iniziato nel 2019. E secondo molti esperti, questa potrebbe essere una delle manifestazioni più spettacolari dell’intero 2025.