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Il prezzo dell’intelligenza: evoluzione cognitiva e salute mentale

Il prezzo dell’intelligenza: evoluzione cognitiva e salute mentale
Foto by Bulatnikov – Shutterstock
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Nuove scoperte genetiche rivelano il lato oscuro dell’evoluzione cognitiva umana: l’intelligenza, nostro più grande vantaggio evolutivo, potrebbe averci resi anche più fragili mentalmente.

Il prezzo dell’intelligenza: evoluzione cognitiva e salute mentale
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Negli ultimi milioni di anni, l’evoluzione ha cesellato la mente umana, rendendoci straordinariamente intelligenti. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Cerebral Cortex suggerisce un costo significativo: le mutazioni genetiche che ci hanno resi più intelligenti potrebbero aver reso il nostro cervello più vulnerabile a disturbi mentali. Secondo il coordinatore della ricerca, Ilan Libedinsky, il progresso cognitivo ha potenzialmente esposto l’umanità a una maggiore suscettibilità a condizioni come la depressione e la dipendenza dall’alcol.

Un viaggio nel tempo genetico

Nel tentativo di comprendere meglio l’evoluzione umana, il team di ricercatori ha esaminato 33.000 varianti genetiche presenti nella nostra specie. Queste varianti sono collegate a una serie di tratti, che vanno dall’intelligenza alla predisposizione verso certi problemi di salute mentale, passando per caratteristiche fisiche come la forma degli occhi. La maggior parte di queste varianti ha cominciato ad apparire tra tre milioni e quattromila anni fa, con un notevole incremento circa 60.000 anni fa, in coincidenza con la migrazione di Homo sapiens dall’Africa.

L’emersione delle abilità cognitive avanzate

Il prezzo dell’intelligenza: evoluzione cognitiva e salute mentale
Photo by geralt – Pixabay

L’analisi del periodo di tempo in cui queste varianti sono comparse racconta storie affascinanti. Le varianti geneticamente collegate a capacità cognitive avanzate, come l’intelligenza fluida, presero forma circa 500.000 anni fa. Sorprendentemente, varianti che predispongono a disturbi psichiatrici seguirono non troppo tempo dopo, evolutivamente parlando, emergendo circa 25.000 anni dopo. Questo pattern sembra essersi ripetuto: ad esempio, le variazioni genetiche legate al linguaggio precedono le mutazioni collegate alla depressione e alla dipendenza da alcol, alcune delle quali si sarebbero manifestate negli ultimi 50.000 anni.

Un quadro completo?

Nel commentare lo studio, il genetista Simon Fisher ha evidenziato sia i meriti che i limiti del lavoro. Egli ritiene che questa ricerca offra una panoramica significativa per riaprire questioni antiche sull’evoluzione umana attraverso un’analisi basata su dati concreti dei nostri genomi. Tuttavia, Fisher mette in guardia dal fatto che queste ricerche tendono a concentrarsi sui luoghi genetici variegati ancora oggi, trascurando cambiamenti antichi e universali che potrebbero aver giocato ruoli cruciali nella nostra evoluzione.

Questo studio mette in luce un’affascinante correlazione tra il progredire delle abilità cognitive e l’emergere di vulnerabilità mentali. Mentre continuiamo a esplorare il nostro passato evolutivo, ci troviamo di fronte a domande su quale prezzo abbiamo pagato per il dono dell’intelligenza. Capire se l’evoluzione ci ha lasciato una serie di compromessi genetici potrà influenzare non solo la ricerca biologica, ma anche il modo in cui affrontiamo il tema della salute mentale nella società contemporanea.