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Nuove scoperte su Marte: il ghiaccio e la formazione dei gully

Nuove scoperte su Marte: il ghiaccio e la formazione dei gully
Photo by Bryan Goff – Unsplash
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Una recente teoria svela il mistero dei particolari canali marziani, suggerendo che non sia l’acqua, ma il ghiaccio di anidride carbonica il vero artefice di queste affascinanti strutture.

Nuove scoperte su Marte: il ghiaccio e la formazione dei gully
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Marte è da lungo tempo al centro dell’attenzione per la sua geologia unica e intrigante. Tra le formazioni più enigmatiche, vi sono i “gully“, solchi che attraversano le dune e i pendii dei crateri del pianeta. Nel tentativo di decifrare la loro origine, gli scienziati hanno avanzato diverse ipotesi, oscillando tra l’azione dell’acqua liquida, ghiaccio, e processi complessi. Una nuova ipotesi emerge ora dai laboratori scientifici: il ghiaccio di anidride carbonica (CO₂) potrebbe essere la chiave per comprendere questi fenomeni, come suggerisce la dottoressa Lonneke Roelofs, geologa planetaria dell’Università di Utrecht.

Ricerca innovativa nel cuore di Marte

Pubblicata sulla Geophysical Research Letters, la ricerca guidata da Roelofs dimostra che blocchi di ghiaccio di CO₂ possono, mutando, scavare canali nelle dune marziane. Come racconta la stessa Roelofs: «Osservare questi blocchi ricordava il movimento dei vermi della sabbia nel film Dune. Si spostavano autonomamente, incidendo profondamente nel terreno».

La tecnologia utilizzata per l’analisi ha rilevato che durante i rigidi inverni marziani, quando le temperature possono scendere a –120 °C, l’atmosfera sottile del pianeta permette la formazione di ghiaccio secco sulle sue dune. Con l’arrivo della primavera, queste strutture ghiacciate, lunghe oltre un metro, iniziano a staccarsi e scivolare giù per i pendii. Questo è causato dalla sublimazione: il passaggio del ghiaccio dallo stato solido a quello gassoso senza passare per il liquido, fenomeno che genera una pressione tale da sollevare i blocchi, facendoli scorrere attraverso il terreno sabbioso.

Le prove dalla Terra

Nuove scoperte su Marte: il ghiaccio e la formazione dei gully
Photo by NASA – Unsplash

Simulazioni terrestri presso l’Open University di Milton Keynes, condotte da Roelofs e la collega Simone Visschers, hanno riprodotto le condizioni marziane. In un ambiente controllato che simula la bassa pressione e le temperature estreme di Marte, i blocchi di CO₂ sono stati lasciati scivolare su superfici sabbiose. Il risultato? Solchi nel terreno del tutto simili ai gully marziani, corroborando l’ipotesi che non sia l’acqua ma il ghiaccio di CO₂ il vero protagonista.

Le osservazioni satellitari del cratere Matara supportano ulteriormente la teoria: le irregolarità nei percorsi dei gully coincidono con le creste di vento e la granulometria variabile del terreno, che determinano diverse direzioni di scivolamento dei blocchi.

Implicazioni per la scienza planetaria

Questa scoperta rivoluziona l’interpretazione della geologia marziana. Fino ad ora, molti hanno attribuito le formazioni dei gully all’erosione causata da flussi d’acqua, un’idea ora messa in discussione dai processi criogenici legati al ghiaccio di CO₂. Inoltre, spiega perché tali strutture compaiono solo in determinate regioni e stagioni e perché non ci sono evidenze di flussi d’acqua recenti. Incoronando questo fenomeno come unico nel sistema solare, la scoperta arricchisce la nostra comprensione di Marte e, per estensione, anche della Terra. Esplorare tali meccanismi su un altro pianeta fornisce intuizioni preziose su come la vita e i processi naturali possano adattarsi oltre i confini terrestri. Marte, con i suoi misteri e le sue rivelazioni continue, ci invita a rivedere lo sguardo che indirizziamo ai meccanismi basilari del nostro stesso pianeta.