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Tempesta geomagnetica colpisce la Terra: rischio blackout e aurore visibili a latitudini insolite

Tempesta geomagnetica colpisce la Terra: rischio blackout e aurore visibili a latitudini insolite
Photo by hristom2000 – Pixabay
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Un’intensa attività solare ha generato una tempesta di livello G3. Gli esperti avvertono: nuovi episodi potrebbero verificarsi nei prossimi giorni, con potenziali impatti su comunicazioni e reti elettriche.

Tempesta geomagnetica colpisce la Terra: rischio blackout e aurore visibili a latitudini insolite
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Alle prime ore del 6 novembre, una tempesta geomagnetica di categoria G3 ha raggiunto la Terra, provocando disturbi nell’atmosfera terrestre. L’evento, monitorato dallo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA, rientra tra i fenomeni solari classificati come “forti” in una scala che va da G1 (debole) a G5 (estremo). Secondo le previsioni, altre tempeste simili potrebbero verificarsi tra l’8 e il 9 novembre, mantenendo alta l’allerta globale.

Conseguenze su tecnologie e comunicazioni

Le tempeste geomagnetiche non sono solo spettacolari eventi naturali: possono compromettere seriamente infrastrutture tecnologiche. I blackout radio, le anomalie nei sistemi GPS, le interruzioni nelle comunicazioni satellitari e i disturbi alle reti elettriche rappresentano alcuni degli effetti più comuni. Secondo il bollettino emesso dalla NOAA, il picco di intensità è atteso fino alle ore 13 italiane, con possibilità di superare il livello G3 in caso di nuove espulsioni solari.

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L’origine: brillamenti solari e CME cannibali

Tutto ha avuto origine da una notevole attività sul Sole. Il 4 novembre, due brillamenti solari di classe X – la più intensa – sono stati rilevati dal Solar Dynamics Observatory della NASA: il primo alle 18:33 (classe X1.8), il secondo alle 23:03 (X1.16). Quest’ultimo è emerso da una regione del Sole ancora non visibile dalla Terra, il che lascia aperta la possibilità che sia stato più potente del previsto. A preoccupare gli esperti sono anche le cosiddette “CME cannibali”: espulsioni coronali multiple che, fondendosi tra loro, possono generare tempeste geomagnetiche più forti. Il gruppo di macchie solari AR 4274, già attivo nei giorni scorsi, si sta spostando verso la Terra, aumentando il rischio di nuove perturbazioni.

Aurore boreali e cielo da osservare

Tra gli effetti più affascinanti di queste tempeste ci sono le aurore polari, che potrebbero estendersi anche a latitudini più meridionali del solito. Per osservarle in Italia, però, sarebbe necessaria una tempesta di livello G4 o superiore – come quelle che si sono verificate tra fine 2024 e inizio 2025. Nel frattempo, la NOAA continua a monitorare la situazione: una nuova tempesta di categoria G3 è prevista per venerdì 7 novembre. Gli scienziati consigliano di seguire gli aggiornamenti ufficiali, poiché l’attività solare potrebbe intensificarsi nei prossimi giorni.