Scoperta sensazionale nella storia dell’archeologia: un antico manoscritto romano è stato decifrato senza aprirlo. Grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia all’avanguardia, conosciamo ora i segreti di un’opera da tempo considerata inaccessibile.

Un Traguardo Tecnologico per l’Archeologia
In un’impresa mai vista, un gruppo di ricercatori dell’Università di Würzburg e del concorso internazionale Vesuvius Challenge ha utilizzato un’intelligenza artificiale avanzata, combinata con scansioni 3D ad alta definizione, per scoprire chi si cela dietro un antico papiro recuperato dalla devastante eruzione del Vesuvio. Questo manoscritto, rimasto sigillato nelle sue spire per quasi duemila anni, appartiene al filosofo greco Filodemo di Gadara. Intitolato “Sui vizi”, il testo offre un affascinante spaccato di un’opera filosofica che pensavamo persa per sempre.
Non è la prima volta che le moderne tecnologie superano i limiti del tempo e dello spazio, ma questa scoperta ha definitivamente sollevato il velo su un mistero che ha tenuto in sospeso storici e accademici per decenni. Originariamente ritrovato in una villa romana ritenuta legata a Giulio Cesare, il papiro si trova oggi protetto nelle Biblioteche Bodleiane di Oxford.
La Magia del Vesuvius Challenge

Il progetto Vesuvius Challenge ha aperto nuovi orizzonti nel recupero di documenti antichi. Fino a poco tempo fa, i metodi tradizionali non riuscivano a salvare questi manoscritti, spesso carbonizzati e fragili, senza danneggiarli irreparabilmente. Tuttavia, la recente impresa ha dimostrato che è possibile fare luce su testi millenari senza danneggiarli fisicamente. Infatti, il team è stato premiato con un prestigioso riconoscimento e un premio in denaro per il loro eccezionale successo.
Grazie all’intelligenza artificiale e alle immagini a raggi X create presso il Diamond Light Source nel Regno Unito, si è potuto virtualmente srotolare il papiro, rivelando tracce d’inchiostro che hanno fornito indizi preziosi circa la sua autentica natura. Questa innovativa metodologia ha segnato un passo avanti decisivo nel campo dell’archeologia e della ricerca storica.
Il Futuro della Ricerca Antica

Non è soltanto la scoperta di “PHerc. 172” a suscitare l’entusiasmo dei ricercatori, ma anche il potenziale per ulteriori scoperte in altre opere sigillate. Il titolo e il contenuto recuperato, “Sui vizi e le loro virtù opposte”, fanno parte di un più ampio trattato etico che promette di arricchire la nostra comprensione dei filosofi antichi.
Secondo gli esperti, Filodemo ha probabilmente redatto la maggior parte dei volumi trovati nella villa di Ercolano, poco prima della terribile eruzione. Sebbene il numero esatto di questi testi sia ancora oggetto di studio, si pensa che il primo volume possa essere contrassegnato dal simbolo alfa, suggerendo l’inizio di una collezione vasta e complessa.
Mentre la tecnologia continua a evolversi e a perfezionarsi, il sogno di scoprire ulteriori documenti perduti diventa sempre più una realtà. Il progetto potrebbe, in un prossimo futuro, rivelare ancora più segreti sui celebri papiri di Ercolano, illuminando capitoli nascosti della nostra storia condivisa.